Il vino d’inverno? Il Rosé

Divano, un bel pile doppio strato, magari un caminetto o una stufa a pellet di ultima generazione, un gatto impellicciato e sonnacchioso sulle ginocchia, e un tavolinetto con qualcosa di salato da sgranocchiare davanti alla tua serie tv preferita.
E nel calice, che cosa ci mettiamo?

Nel prototipo del perfetto giorno invernale, da oltreoceano arriva un trend inaspettato, al limite dell’eretico. Eretico soprattutto per i molti, troppi italiani che ancora non riescono a redimersi dall’eterno dualismo bianco-rosso, contemplando al massimo la “trasgressione” del prosecco (e, per clemenza, sorvoliamo su che cosa questo termine abbia finito per includere).

La più autorevole testata americana in tema, Wine Enthusiast, titola stentorea: “Make Rosé Your New Winter Wine”. Proprio così, avete capito bene: il Rosé eletto “vino d’inverno”!

With apologies to big, warming reds, nothing sticks a fork into the stereotype of pink wine as a summertime drink more than enjoying it in the depths of the darkest season.

Chiediamo scusa ai grandi e caldi vini rossi, scrivono, ma niente può porre fine allo stereotipo del vino rosé come bevuta estiva meglio che gustarselo nelle profondità della stagione più buia.
Non solo, si schierano anche motivazioni pratiche, inequivocabili: intanto che la vendemmia 2017 sta facendo capolino timidamente sul mercato, lannata 2016 si rivela ancora eccellente. Non è affatto vero, come spesso si tende a credere, che il rosé non sia un vino longevo e che muoia con la bella stagione, anzi! E ringrazia anche il portafoglio: spesso, uscendo la nuova annata, la precedente viene commercializzata a prezzi vantaggiosi.

È quindi l’ora di finirla con questi inutili stereotipi, il rischio è quello di rinunciare alle grazie di una tipologia di vino davvero accattivante, il cui successo nel mondo sta crescendo a ritmi vertiginosi. Il rosé è un vino per tutte le stagioni, e proprio in inverno rivela la sua straordinaria e calda versatilità: lo si può abbinare praticamente a tutto. Una cena a base di pesce o carne, alle calde e impegnative zuppe invernali, a un aperitivo salato o al primo junk food che ci capita a tiro quando rientriamo a casa la sera, barcollanti  ma famelici come lupi della steppa al risveglio dal letargo.

Insomma, è davvero arrivato anche per noi il momento di capitolare al rosato, e di goderci le sue generose potenzialità di vino adatto a ogni momento dell’anno.

Oppure, vogliamo continuare a prendere lezioni di vino dagli americani?
Decisamente no.

E allora, non possiamo che suggerirvi il nostro Pitti Rosato IGP Toscana, biologico dall’annata 2017. Un vero “gioiellino” di cui a Torre a Cenaia andiamo fieri, che ha incontrato persino il favore dei francesi. Frutto di un appassionato lavoro in vigna e in cantina, sotto la sapiente guida dell’enologa Graziana Grassini, il Pitti Rosato ammalia con il suo colore rosa tenue e un sapore armonico e vivace, con sentori di frutti rossi e petali di rosa. Si accompagna perfettamente a piatti di pesce, carni bianche, minestre e sformati di verdure… e con tutto ciò che di “invernale” ci suggerisce Wine Enthusiast, compreso un bel libro di fronte al caminetto.

Salute, e buon rosé a tutti!

 

 

Author: Gabriele Panigada

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