Vino e cinema, una lunga storia d’amore

Vino e cinema, un amore antico e indistruttibile che ha dato vita a decine, centinaia di film in cui il nostro amato nettare veste i panni di una vera e propria star. La storia del cinema ha dedicato ampio spazio al vino e alla viticoltura; lungo è l’elenco dei film in cui sono protagonisti. Spesso il vino si comporta esattamente come un personaggio, con un ruolo ben definito: solitamente misura il tempo delle stagioni e dà un volto alle tradizioni locali, fino a donar loro un significato più alto ed assurgerle ai miti universali. Un bicchiere di vino e una notte stellata sono un binomio frequente al cinema, ma gli scenari e gli orizzonti in cui questa combinazione si realizza sono infiniti. Ecco un breve elenco di “film da degustare”!

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Mondovino è un documentario del 2004 che esplora l’impatto della globalizzazione su varie aree mondiali note per la produzione di vino. Scritto e diretto dal regista americano Jonathan Nossiter, ha ottenuto una nomination al Festival di Cannes nello stesso 2004.

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La pellicola si basa sulla teoria di critici quali Robert Parker e Michel Rolland nella definizione di uno stile internazionale. Contrappone le ambizioni dei grandi produttori delle multinazionali del vino, in particolare quelle di Robert Mondavi, alle piccole case vinicole che incarnano per tradizione la storia e la cultura enologica del proprio territorio.

Sideways è una tragi-commedia made in USA del 2004, diretta da Alexander Payne, adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Rex Pickett. Il protagonista, Miles, è un enofilo insegnante di inglese, divorziato e aspirante scrittore, che accompagna il suo amico attore e vecchio compagno di università Jack, prossimo al matrimonio, durante un viaggio di una settimana nella valle di Santa Ynez, celebre zona vitivinicola nella contea di Santa Barbara in California. Miles vuole soltanto gustarsi il vino, mangiare cibo di qualità, giocare a golf e festeggiare l’addio al celibato del suo amico come si deve. Jack, invece, è più interessato a trascorrere un weekend libertino. Da questa “diversità di opinioni” nascono una serie di disavventure che rendono il film irresistibile.

Un’ottima annata è una commedia romantica del 2006 diretta e prodotta da Ridley Scott. Un emozionante racconto in cui i protagonisti indiscussi sono l’amore e il vino. Scritto con l’aiuto di Sandro Sangiorgi, giornalista italiano, scrittore e sommelier, narra di un professionista dell’alta finanza londinese che eredita una tenuta vitivinicola in Provenza, dove ha trascorso la sua infanzia. L’idea iniziale di vendere tutto sarà l’occasione per iniziare un viaggio alla scoperta di se stesso e del proprio passato. Il sole fa maturare l’uva, ma anche una nuova storia d’amore che cambierà per sempre il modo di essere dello spietato broker.

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Rupi del vino è un documentario italiano diretto da Ermanno Olmi nel 2009. “Ci sono cinque motivi per bere: l’arrivo di un amico, la bontà del vino, la sete del momento e quella che verrà, e qualunque altra ragione.” Le “rupi del vino”, sul versante del retico della Valtellina, sono terrazzamenti abbarbicati alle pendici delle alpi lombarde, ancora oggi costruiti e mantenuti a mano, secondo una tradizione che risale al 1400. Olmi rende omaggio a una vera e propria “viticoltura eroica”, virtuoso esempio di rapporto positivo con l’ambiente, una cultura del vino in grado di valorizzare il patrimonio naturale e antropico del proprio territorio. Un film che rende merito alla straordinaria bellezza dei vigneti terrazzati della Valtellina, oggi in attesa di essere inseriti tra i siti UNESCO riconosciuti come Patrimonio mondiale dell’umanità.

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Il vino non è solo protagonista di molte pellicole, ma può rappresentare anche un valido sostegno economico per alcuni registi e produttori: “Ho salvato la mia vita con la mia etichetta di vino. Per fortuna la gente beve ogni anno, più meno, la stessa quantità di vino dell’anno precedente, mentre non è possibile quantificare esattamente il pubblico di un film. Il vino mi fornisce i soldi necessari per produrre i miei film da solo,” così Francis Ford Coppola ha risposto al giornalista che gli chiedeva dove avesse trovato i soldi per il suo ultimo film.

Author: Gabriele Panigada

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