JRubra conquista il titolo di Grande Birra Slow Food

Tra 2.708  birre degustate e più di 512 birrifici recensiti, anche il Birrificio Agricolo Artigianale J63 della Tenuta Torre a Cenaia ha saputo conquistarsi un posto d’onore nella Guida alle Birre d’Italia 2017 curata da Slow Food e in libreria tra pochissimi giorni, giunta quest’anno alla sua quinta edizione.

Sono trascorsi due anni dall’ultima Guida: con la vera e propria esplosione del fenomeno “birra artigianale” anche in Italia, il lavoro dei recensori è stato più impegnativo che mai. Ne è chiaro testimone il recente dibattito parlamentare che ha portato alla definizione di birra artigianale, oltre al crescente numero delle beer firm, ovvero dei marchi sprovvisti di impianti produttivi, che trovano per la prima volta spazio in questa importante guida.

Far parte della Guida Slow Food equivale a ricevere la consacrazione del gota della birra italiano. E’ per questo che in casa Torre a Cenaia ma soprattutto sotto le antiche volte del Birrificio Agricolo Artigianale J63, si festeggia questo grande privilegio – ancor più importante data la giovinezza del Birrificio, in attività da nemmeno tre anni. Per J63, la conferma della presenza nella Guida giunge in questa edizione insieme a un riconoscimento di qualità che per la prima volta laurea una birra agricola come Grande Birra.

JRubra Grande Birra

La JRubra, un interessante ed espressivo incrocio tra gli stili Doppelbock per i malti e American Pale Ale per i luppoli, conquista il titolo di Grande Birra e si conferma quale migliore prodotto made in J63. Già l’affezionata clientela del ristorante-pizzeria del Birrificio l’ha scelta da subito come migliore birra insieme alla JBlonde, decretandone il successo fin dai primi mesi di attività del locale nella Tenuta Torre a Cenaia. Si tratta di un riconoscimento importante anche per il nostro territorio, da sempre conosciuto per l’eccellenza della produzione vitivinicola: Cenaia, nota fin dai secoli scorsi per una produzione vinicola di alta qualità – in particolar modo per i vini bianchi, primo fra tutti il vermentino – da oggi arricchisce il proprio palmarès e si dimostra capace di affrontare il mondo brassicolo con dignità e soddisfazione. Certo, è soltanto il primo passo di un cammino appena cominciato, ma le premesse sono ottime e il futuro è una terra fertile tutta da coltivare!

JRubra

JRubra

Al naso la JRubra è un’esplosione di profumi, erbacei, resinosi, simili ai germogli di pino marittimo. Poi si sentono le note maltate come la frutta sotto spirito e frutta secca. Si nota l’assenza quasi totale di esteri: è una conseguenza della bassa fermentazione, tecnica di produzione scelta per esaltare le materie prime. La saturazione in CO2 è media e questa birra risulta poco carbonata in bocca, per lasciare spazio a un corpo di media importanza. In bocca la prima sensazione è maltata, dolce, e quasi immediatamente sopraggiunge un tripudio di luppoli aromatici, resinosi, con una punta d’argilla sul finale. Quest’ultimo, lunghissimo, ha per protagonisti, in un’alternanza ricca e incalzante, gli aromi dei quattro luppoli selezionati – due americani, un inglese e uno sloveno. E’ un’ottima birra invernale, ma si fa apprezzare in ogni periodo dell’anno soprattutto se degustata da sola. Accompagna benissimo arrosti e formaggi.

JRubra-ita

Vi aspettiamo al bancone del Birrificio J63 per festeggiare insieme questo nostro primo importante riconoscimento. Cheers!

Author: Gabriele Panigada

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